Gli obiettivi del Contratto
Gli obiettivi rappresentano l’esito di un articolato percorso partecipativo che ha permesso alla Comunità di Fiume di affrontare nel profondo i quattro temi strategici del Contratto di Fiume del Canale Reale: Sicurezza idraulica, Quantità e qualità delle acque ed ecosistema fluviale, Ruralità, Patrimonio e fruizione.
L’articolazione tematica dello Scenario Strategico ha consentito di definire la prospettiva progettuale del Reale come infrastruttura ambientale, che assume il significato di bene pubblico di riferimento per il territorio e la comunità, una risorsa multifunzionale capace di migliorare la qualità ambientale generale e di fornire servizi di pubblica utilità.
La sicurezza idraulica
A. Aumentare la sicurezza idraulica del territorio garantendo l’equilibrio idrogeomorfologico del bacino idrografico – promuovendo la prevenzione degli eventi di piena
Ridurre il rischio in termini di danno approfondendo le conoscenza e regolamentando le attività e gli interventi ammissibili, l'uso del suolo all'interno degli alvei fluviali in modellamento attivo, delle aree golenali e delle fasce di pertinenza fluviale
Ridurre il rischio degli elementi esposti attivando politiche per la gestione, delocalizzazione o autoprotezione
Garantire la continuità idraulica del reticolo idrografico e la tutela dello stato quali-quantitativo degli ecosistemi (es. lame, gravine) nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE, incrementando le perdite idrologiche e garantendo l'invariata idraulica
B. Aumentare la sicurezza idraulica del territorio garantendo l’equilibrio idrogeomorfologico del bacino idrografico – promuovendo la prevenzione degli eventi di piena (ordinaria e straordinaria)
Promuovere politiche di gestione del suolo che prevedano la regimazione delle acque in eccesso in aree agroforestali, integrando la disciplina sulla tutela degli ecosistemi con quella sulla sicurezza idraulica attraverso interventi in campi agroforestale
Limitare le esondazioni attraverso le regolazioni dei deflussi idrici e migliorando i processi di intercettazione, evapotraspirazione ed infiltrazione, limitando l'esondazione a monte delle opere di attraversamento idraulicamente insufficienti
La salvaguardia dal rischio idraulico è una delle finalità attribuite al CdF già espresse nel Codice dell’Ambiente e coerente con l’approccio della pianificazione di Distretto e in particolare con il Piano di Gestione Rischio Alluvioni. Si tratta di un approccio mirato alla riqualificazione fluviale, che considera la maggior sicurezza come il risultato, e non la precondizione,
di una buona gestione del fiume a servizio dello sviluppo sostenibile del territorio. La buona gestione del fiume consente di integrare l’equilibrio dell’ecosistema con la qualificazione del paesaggio, la fruibilità e lo sviluppo di attività connesse.
Il concetto di riqualificazione fluviale è fondato sul concetto di ‘restituire spazio al fiume’ per affrontare il rischio da alluvioni e da dinamica morfologica. Questo approccio trova conferma nella Direttiva ‘Alluvioni’ (2007/60/CE), la quale richiama splicitamente la necessità di gestire i corsi d’acqua in modo integrato ed in sinergia con la Direttiva ‘Acque’ (2000/60/CE) al fine di conservare e incrementare contemporaneamente lo stato ecologico degli ecosistemi fluviali, ragionando secondo un’ottica multiobiettivo, passando dalla realizzazione di sole opere idrauliche a una gamma molto più ampia di soluzioni non strutturali e di interventi di rinaturazione.
Gli obiettivi generali riferiti alla Sicurezza idraulica agiscono infatti sul doppio fronte della prevenzione e gestione degli eventi di piena.
La qualità e quantità delle acque e l'ecosistema fluviale
C. Migliorare la qualità ambientale del corridoio fluviale e del territorio
Garantire l'efficacia del sistema di collegamento e di depurazione delle acque e promuovere il riutilizzo delle acque reflue depurate a scopo irriguo
Ridurre l'immissione di carichi inquinanti, anche di natura agricola, innovando in senso ecologico il ciclo locale dell'acqua e promuovendo un'agricoluta multifunzionale e sostenibile, adatta alle caratteristiche percloriche, climatiche e idrologiche.
D. Valorizzazione del Canale Reale come corridoio ecologico multifunzionale, conservando e sviluppando gli habitat esistenti, ripristinando la continuità ecologica e salvaguardando l’equilibrio ecologico marino
Riqualificazione dell'alveo e delle aree golenali individuando azioni specifiche per ridurre la mobilità dei sedimenti e lo smaltimento degli stessi
Favorire la funzionalità e lo sviluppo della fascia di vegetazione perifluviale, la formazione di nuovi habitat e la mitigazione/riduzione degli impatti della manutenzione ordinaria, favorendo la multifunzionalità della rete ecologica ed elevando il gradiente ecologico degli agroecosistemi
Implementare i sistemi di controllo e sensibilizzare la comunità in merito alle dinamiche ambientali e alla manutenzione dei beni collettivi
Nell’ottica secondo cui la qualità del corso d’acqua ed il suo regime idrologico diventano indicatori della qualità complessiva dell’ecosistema del bacino idrografico, gli obiettivi e le azioni multi-obiettivo sono mirate alla riqualificazione fluviale, in coerenza delle Direttive comunitarie 2000/60 e 2007/60, ma anche migliorare la qualità ecologica dell’intero territorio del bacino e a potenziare le sue rilevanze paesaggistiche, incrementarne la valenza fruitiva e infine a salvaguardare l’ecosistema marino della Riserva di Torre Guaceto.
In generale, le misure da applicare primariamente al corridoio e da estendere all’intero territorio, saranno volte al miglioramento delle caratteristiche qualitative delle acque del Canale Reale (Direttiva 2000/60), attraverso l’abbattimento dei carichi inquinanti, diretti ed indiretti, gravanti sul bacino, e alla rinaturalizzazione, per quanto possibile, del suo corridoio fluviale e il recupero delle aree perifluviali per usi naturalistici, paesaggistici e ricreativi. Per la realizzazione del corridoio fluviale multifunzionale, su cui imperniare lo sviluppo del territorio del Reale, sarà prioritaria la conservazione e sviluppo della diversità
biologica. Pertanto, tutti gli interventi previsti, sia in ambito urbano e sia in ambito rurale, dovranno integrare gli aspetti di rigenerazione e/o di creazione di nuove forme di naturalità diffuse e di gangli ecologici.
La ruralità
E. Sviluppare l’economia rurale garantendone l’efficienza e riducendone gli impatti
Garantire la corretta gestione dell'attività agricola durante le piene ordinarie e i periodi di siccità e un'adeguata protezione dagli eventi alluvionali straordinari
Incentivare le pratiche agricole integrate e la produzione con metodi biologici per la salvaguardia del suolo e della risorsa idrica, promuovendo un'agricoltura multifunzionale sostenibile, adatta alle caratteristiche pedologiche, climatiche e idrologiche
Promuovere il bacino del Canale Reale come Parco Agricolo Multifunzionale (di riqualificazione), sviluppare filiere agroalimentari fondate sulla valorizzazione dei prodotti tradizionali, favorendo anche forme di aggregazione degli imprenditori agricoli e accordi di partenariato intersettoriale
Per ridurre gli impatti ambientali settore agricolo del territorio del Canale Reale e in generale elevare il gradiente ecologico degli agroecosistemi diventa prioritario incentivare le pratiche agricole integrate e la produzione con metodi biologici per la salvaguardia del suolo e della risorsa idrica, attraverso nuove forme di agricoltura multifunzionale sostenibile.
Unitamente agli interventi diffusi sul territorio del bacino idrografico sarà fondamentale la realizzazione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua, compresi quelli del reticolo idrico minore, che potrà contribuire alla riduzione del fenomeno di veicolazione dei nutrienti e pesticidi, oltre a contribuire alla tutela della biodiversità (fungendo da corridoi ecologici) ed aumentare la capacità autodepurativa dei corsi d’acqua, attraverso la vegetazione ripariale e retroripariale.
Per la corretta gestione dell’attività agricola nei periodi alluvionali e di siccità sarà necessario ricorrere a tecniche di immagazzinamento delle acque e di irrigazione innovative e promuovere la conversione colturale verso un’agricoltura calibrata sulle caratteristiche pedologiche, climatiche ed idrologiche. Un modello di agricoltura sostenibile, perseguibile attraverso lo sviluppo, quantitativo e qualitativo, delle filiere agroalimentari legate alle produzioni tradizionali, che favoriscono forme di aggregazione degli imprenditori agricoli anche attraverso la creazione di marchi di qualità.
Il patrimonio storico-culturale e l'accessibilità
F. Valorizzazione del patrimonio storico-culturale archeologico e ambientale, delle reti per la fruizione della cultura e delle tradizioni locali per ricondurre l’ambiente fluviale a elemento di identità territoriale
Definire uno strumento di gestione del patrimonio storico-archeologico del bacino idrografico funzionale a valutare e pianificare tutte le azione di conservazione, conoscenza, valorizzazione e fruizione
Individuare, col contributo degli attori del CdF e delle comunità locali, i percorsi fruitivi integrati estesi all'intero territorio del Bacino e le aree strategiche per la fruizione e promozione del territorio, migliorando l'accessibilità al Canale e coinvolgendo le aree museali
Promuovere la formazione e la sensibilizzazione delle comunità locali
Valorizzazione e fruibilità sono rivolte sia a nuove forme di turismo sostenibile e attento ai valori territoriali, sia e soprattutto alla comunità locale che, con il ruolo di fruitore e ‘custode’ attivo, può rafforzare il legame identitario con l’ambiente fluviale.
In altre parole, attraverso lo studio, conservazione e valorizzazione del suo patrimonio, si vuole favorire il riconoscimento da parte delle comunità locali del fiume e dell’ambiente fluviale come risorsa identitaria e come dotazione ambientale per la popolazione, di cui prendersi cura e che produce valore aggiunto per il benessere.
I processi di valorizzazione dei beni naturali e culturali contribuiscono infatti alla conoscenza e consapevolezza del paesaggio e della memoria collettiva e possono innescare processi di cooperazione e scambio anche all’interno della stessa comunità.
Infatti la valorizzazione del corridoio fluviale e, in generale del patrimonio storico-culturale e ambientale, la costruzione di reti materiali e immateriali per la sua fruizione, con percorsi culturali, naturalistici, enogastronomici e artigianali, diventano fondativi di una nuova geografia percettiva e fruitiva costruita insieme all’intera comunità.
Inoltre, il dibattito pubblico ha portato a considerare gli obiettivi della Qualificazione paesaggistica dei contesti urbani e delle aree produttive e della Costruzione della Comunità di fiume come obiettivi ‘trasversali’ agli altri, ovvero da raggiungere attraverso azioni materiali e immateriali mirate a tutti gli altri, come più avanti si vedrà.
La Qualificazione paesaggistica dei contesti urbani e delle aree produttive potrà essere perseguita congiuntamente con gli obiettivi della qualificazione ecosistemica e della valorizzazione e della fruizione dell’intero patrimonio insediativo del territorio, in modo da integrare nei processi di valorizzazione anche i patrimoni e gli spazi contemporanei (che di solito ne sono esclusi) e perseguire una qualificazione diffusa dell’intero sistema insediativo.

La Mappa del Contratto di Fiume del Canale Reale

La Mappa del Contratto di Fiume restituisce una idea di territorio, quella della Infrastruttura blu, in cui il Reale rappresenta l’elemento multifunzionale capace di conciliare le diversità che caratterizzano il suo paesaggio (gli ambienti naturali, gli insediamenti, gli elementi patrimoniali, ecc.); in questo scenario, il Reale assume il ruolo di “spina portante” per la valorizzazione e riqualificazione integrata del fiume e del suo territorio, e dunque il cardine su cui concentrare l’attenzione progettuale per tutti gli interventi da realizzare, siano essi interventi materiali o interventi immateriali, legati alla costruzione della Comunità di fiume.
A supporto della visione della Infrastruttura blu, si sono delineate delle strategie integrate di attuazione degli obiettivi tematici, e in alcuni casi si sono definiti degli interventi specifici, ritenuti esemplari delle potenzialità di riqualificazione possibili, che sono emersi durante il percorso di formazione del Contratto e sono coerenti con le azioni proposte dai sottoscrittori.
All’interno della Mappa confluiscono, dunque, una serie di informazioni:
- le componenti del quadro conoscitivo individuate e selezionate nel Dossier di conoscenza, che testimoniano la presenza sul territorio di elementi di valore già espresso o ancora potenziale, da promuovere e valorizzare attraverso il Contratto di Fiume;
- il portato progettuale delle pianificazioni e programmazioni in atto nel territorio, e in particolare dei Progetti territoriali del Piano paesaggistico e del PUG di Francavilla Fontana, che già forniscono indicazioni utili per la riqualificazione integrata dell’ambiente fluviale;
- la valenza progettuale delle attività di animazione culturale del territorio, come nel caso della Via Verde del Canale Reale e del Percorso della civiltà rupestre, che oltre a definire percorsi per un’esplorazione consapevole del territorio, aiutano ad avvicinare la comunità locale ai temi del Contratto;
- sono inserite le Azioni territoriali messe a punto per dare attuazione agli obiettivi strategici, maturate nel corso dei tavoli territoriali e attuative degli strumenti della pianificazione di distretto, nonché legate ai contenuti delle azioni del medio-lungo periodo proposte e condivise all’interno del Documento Strategico;
- sono localizzati i Progetti integrati attualmente individuati.
Le Azioni territoriali




I Progetti integrati




